NON E’ PIU’ UN SOGNO – E’ TROPPO BELLO
LA prima volta a far squillare la suoneria del cellulare è stato dall’Australia il presidente della Federazione Ciclistica Italiana e vice presidente dell’Uci Renato Di Rocco. Ero in viaggio verso Bologna per la presentazione del prossimo Giro dell’Emilia. In tanti mi hanno chiamato per dirmi grazie, ma io penso soprattutto a coloro che hanno promosso l’iniziativa che vi hanno lavorato con passione ed entusiasmo per raggiungere l’obbiettivo, ed è a loro che va il grazie degli appassionati di ciclismo e degli sportivi. E’ un omaggio a Franco Ballerini e Gino Bartali, a tutti coloro che ci hanno lasciato troppo presto, a questa terra di grandi tradizioni. Qualche tempo fa scrivevo che sarebbe stato bello avere il mondiale in Toscana, terra di grandi tradizioni ciclistiche, architrave portante della storia del ciclismo. Qui si vive da sempre per questo sport, in ogni borgata, frazione più o meno piccola, nei paesi come nelle città, il ciclismo da noi è il pane di tutti i giorni. Può sembrare una frase fatta ma non è così, perchè le strade della nostra bella Regione sono costruite per essere teatro di imprese, ve lo dice uno che le ha percorse come modesto corridore e che a questa età le conosce bene. Ma è bello avere il mondiale, il tredicesimo che si svolgerà in Italia da quando è stato istituito, il primo in Toscana. Sarà bello perché è dedicato a Franco Ballerini, un grande uomo, sensibile, umano, semplice, bravo, che troppo presto se ne è andato per sempre. Ma sarà un mondiale anche per Gino Bartali, per Gastone Nencini, per tutti gli altri campioni che la Toscana ha avuto e che ci hanno lasciato. Lo definirei quello del 2013 un mondiale speciale, di grande promozione, anche per le bellezze del territorio della nostra Regione con le sue ricchezze che la rassegna mondiale farà conoscere ed apprezzare a quanti in quei giorni saranno in Italia ed in Toscana. E’ bello per tutto il ciclismo italiano, è bellissimo per la Toscana, per Firenze, Lucca, Pistoia e Montecatini, che hanno creduto nel progetto e che ora con entusiasmo e passione sapranno essere all’altezza dell’evento mondiale.
ALFREDO MARTINI