Pioggia battente e tante cadute – In 184 al via
IMPRESA DI APPOLLONIO CHE STACCA TUTTI E VINCE A TURANO DI MASSA
TURANO DI MASSA (25/4) – Un vincitore che non si discute, splendido, ed autore di una finale di gara spettacolare per il 33° Gran Premio della Liberazione “Città di Massa” gara nazionale juniores nobilitata dalla presenza di 184 atleti e 33 squadre con la nazionale della Russia. Il molisano Davide Appollonio, già azzurro lo scorso anno ed autore di precedenti ottime prove (due secondi e un terzo) ha firmato il successo con un attacco in discesa a venti chilometri dall’arrivo e sotto lo sguardo interessato del collaboratore tecnico della nazionale azzurra juniores Rino Di Candido.
Peccato che dopo circa un’ora di gara, si sia scatenato sulla zona di Massa quando la gara affrontava la prima dura asperità quella verso San Carlo, un violento e prolungato temporale che ha provocato decine di cadute (ne hanno fatto le spesse senza conseguenze anche il campione del mondo Ulissi e quello italiano Balloni) e tanti ritiri. La gara dopo che in salita il più forte di tutti è apparso il russo Tsatevitch (bravi anche lo stesso Appollonio e Puccio) si è deciso lungo la discesa della Fortezza a 18 Km dal traguardo con l’allungo poderoso e coraggioso del corridore in casacca Vangi Calzaturificio Ambra Cavallini, che nel finale tutto in pianura attraverso le zone di Cinquale e Ronchi, ha saputo resistere con grande efficacia ai forti ed ammirevoli Moser e Boem, che usciti dal gruppo degli inseguitori hanno cercato di acciuffare lo scatenato fuggitivo accolto sulla via Aurelia a Turano da scroscianti applausi. Il via alla magnifica gara,fiore all’occhiello del G.S. Turano con il presidente Giuseppe Ianni, Carlo Evangelisti, Mauro Mario Balloni e tutti i loro collaboratori, ha preso il via da Piazza degli Aranci dove il vice sindaco di Massa, Alberti, ha consegnato due riconoscimenti all’iridato Ulissi ed al tricolore Balloni. Primo attacco durato tra l’altro diversi chilometri quello nato al Km 14 protagonisti Pellegrino, Zanchetta, Mascheroni, il russo Root, Bani, Bertuccelli e Banfi con massimo vantaggio per gli attaccanti (3’08”) dopo 40 chilometri. La salita di San Carlo sotto la pioggia sempre più battente, esaltava Zanchetta, Root e Bani nell’ordine al gran premio della montagna, ma la fuga dei tre terminava definitivamente dopo 75 chilometri. I due passaggi sulla Fortezza (e la pioggia decimava le forze in campo per le tante scivolate) metteva in risalto la prima volta Di Grazia, Tsatevitch, Tedeschi, Appollonio che trascinava il gruppo con piglio autorevole e Puccio, mentre al secondo passaggio erano ancora il russo Tsatevitch, Puccio e Appollonio i più brillanti. A metà della discesa l’attacco vincente di uno scatenato Appollonio che voleva il successo così come lo attendevano i dirigenti e gli sponsor di un clan in continua festa con i fratelli Renato e Franco Cavallini, Vangi, Vicini, Vettori e Bettazzi. Il direttore sportivo Riccardo Forconi ha una compagine forte e vincente in più di un corridore; una conferma qui a Turano in questa meravigliosa corsa che non ha nulla da invidiare, e che il G.S. Turano, le istituzioni, gli sponsor, hanno saputo portare a grandi livelli per il loro impegno costante.
ORDINE DI ARRIVO:
- Davide Appollonio (Vangi Calzaturificio Ambra Cavallini Caparol) Km 125 in 3h06’, media Km 40,322;
- Moreno Moser (Montecorona Garbari) a 25”;
- Nicola Boem (Moro Scott Spercenigo);
- Thomas Alberio (Car Diesel) a 1’;
- Michele Piccoli (Ausonia CSI Pescantina);
- Palini;
- Delle Stelle;
- Tsatevitch;Cinghiali;
- Fadini.
ANTONIO MANNORI