FATTI E MISFATTI DEL CICLISMO TOSCANO E NON SOLO PARLA IL CONSIGLIERE REGIONALE LUCA SIGNORINI 

PISA – Già  presidente di società, e da tre anni consigliere del Comitato Regionale Toscano di ciclismo, Luca Signorini, spesso non si è trovato d’accordo con le decisioni del Comitato stesso. All’inizio del quarto anno del suo mandato, ci ha rilasciato questa intervista sui problemi che affliggono il ciclismo. 

– Signorini proviamo a fare un bilancio,all’inizio del 2012 . –

“ Che dire le Società hanno fatto un gran lavoro nonostante il periodo di magra che stiamo passando, e i risultati sia tecnici che numerici ne danno la riprova. Nei giovanissimi, abbiamo superato i 1400 tesserati tra ragazzi e ragazze, il record negli ultimi anni e la Toscana, come regione, si è piazzata al 4° posto al Meeting Nazionale; il settore Pista sta crescendo e altre 120 Biciclette sono state assegnate al Centro di Firenze , 40 al Centro di San Vincenzo, mentre 130 sono stati gli iscritti al Campionato Regionale tra giovanili e open. I primi risultati si iniziano a vedere con due secondi ed un terzo posto ai campionati italiani; per i risultati delle altre categorie è importante vedere la festa tenutasi di recente al Centro Tecnico di Coverciano. Per quanto riguarda il mio mandato, devo dire che per me è stata veramente un esperienza positiva; ero abituato a guardare il CRT e la FCI dalla parte della società e se vi erano degli errori, le colpe erano loro. Ora mi sono reso conto di come la politica arriva sempre dopo a cercare di risolvere problemi, e non è capace di prevenirli, a questo dobbiamo aggiungere che tante società tendono a non voler vedere anche problematiche reali cercando di scaricare anche le proprie colpe su chi secondo loro comanda. Mi sono altresì reso conto che le società devono tornare a far politica se vogliono avere voce in capitolo,devono partecipare alle varie riunioni o incontri che vengono tenute durante l’anno. Le società non si sentono ascoltate e ognuna cerca di preservare il proprio orticello non avendo una visione d’insieme; se a tutto ciò si aggiunge la carenza di guida alternativa sia a livello nazionale che regionale, la disaffezione e la voglia di allontanarsi dal ciclismo aumenta sempre più. Quando a livello nazionale, regionale e anche provinciale vi è un solo candidato, la politica sportiva è sconfitta e tutto il sistema ne risente, c’è appiattimento e mancanza di stimoli,a fare meglio, a rinnovarsi, a cercare nuove strade “.

– Si ricandiderà per il prossimo quadriennio olimpico? –

“ In questo momento no, più avanti vedremo. Sono abbastanza deluso dall’ambiente, faccio parte del CRT e dovrei far parte della politica sportiva regionale , ma come sopra detto, non si riesce a fare politica migliorativa del sistema, prendiamo il problema della categoria allievi. Ci sono corridori 17enni che vorrebbero continuare a fare sport ciclistico salendo di categoria e non riescono a trovare società disposte a tesserarli; le poche società rimaste che seguono la categoria Juniores, sono interessate solo ai vincenti e un ragazzo , un atleta, un ciclista dalla buona volontà che non è stato capace di ottenere risultati nella categoria allievi, rischia di smettere di correre, per non parlare degli stessi juniores che non sono riusciti a trovare squadra tra gli Under.

Ultimamente mi sono sentito dire, dietro una mia richiesta di tesserare un ragazzo juniores, che lo avrebbero preso ma non erano disposti a versare il riconoscimento dell’avviamento allo Sport di 250 Euro, se non gli facevo spendere quella cifra lo avrebbero tesserato!

Sinceramente non sapevo se offendermi o farmi una risata,perché mi sono sentito preso in giro. Poi mi sono fatto delle domande: ma la Federazione, il CRT di cui io faccio parte, cosa fa per proteggere le categorie minori e per incentivare un aiuto verso le società che fanno giovanissimi ,esordienti,allievi ? La risposta vera: niente !! In questi 3 anni di Consigliere Regionale non ne ho mai sentito parlare e questa mentalità vale per il 95% delle società Elite e Under 23 Toscane.

Queste società hanno budget di oltre 100.000 Euro all’anno, tesserano atleti stranieri, chiamano tre televisioni alle loro presentazioni ma non hanno interesse a creare o seguire un settore giovanile (basta pensare che se un ragazzo in 2 anni da juniores ha fatto 20 punti al massimo dovrebbero versare 770 Euro per 26 Euro a punto e i 250 Euro per l’avviamento) né regalano 10 borracce ad una squadra di giovanissimi, ma alcune non vogliono nemmeno riconoscere le 250 Euro per il riconoscimento all’impegno delle società giovanili nel seguire per anni il percorso di crescita sportiva di un ragazzo. In Toscana ci sono oltre 65 gare di Elite e Under tra regionali, nazionali e internazionali con un costo medio di 13/15.000 Euro a gara; invece, per la categoria Juniores, 16 sono le gare regionali e con le 3/4 gare nazionali e internazionali si arriva a 20: questa è una anomalia che dovrebbe far riflettere, ma, ad oggi non ho sentito nessun dirigente regionale e nessun presidente di società che ha sollevato il problema, per loro il problema non esiste!! Per i presidenti di società i problemi non sono programmare il futuro ma solo quello di vivere il presente. Nel CRT mi è stato annunciato, è arrivata una richiesta firmata da alcune società dilettantistiche che vorrebbero che il CRT emanasse una norma che imponesse alle società organizzatrici di dare un compenso di 20 Euro per ogni atleta partente. Mi domando ma questi illustri presidenti e dirigenti, un giorno penseranno mai che magari è il momento di smetterla di ingaggiare atleti stranieri o provenienti da fuori regione e iniziare ad investire nel settore giovanile come fanno gli altri sport?

– Più che delusa la vedo molto irritata da questo andazzo. –

“ Irritato forse è poco, in momenti di vacche grasse ognuno deve fare la propria strada, ma in momenti come questi tutti si devono ridimensionare e aiutare chi è in difficoltà. So bene che negli anni passati sono stati fatti molti errori da chi si occupava della categoria juniores. Eravamo la regione che dava dei rimborsi che nemmeno un operaio specializzato riusciva a portare a casa e anche in quel periodo nessuno diceva niente, tutto andava bene ed anche i dirigenti regionali e nazionali erano a braccetto di queste società. Ora rischiamo che la categoria juniores si dissolva e nessuno fa niente, nessuno prende atto che in Toscana siamo sotto i 100 juniores e che per il secondo anno consecutivo alcuni ragazzi della provincia di Arezzo verranno tesserati in Abruzzo perché non riescono a trovare società in Toscana “.

– Ma lei cosa penserebbe di fare.-

“ Sinceramente qualche idea ce l’avrei ma appena l’ho proposta mi hanno dato del matto anche se comprendo che non è facile trovare una soluzione. Occorre dialogare, coinvolgere le società dilettanti creare collegamenti fra le varie categorie. Occorre creare i vivai e seguire i giovani, altro che rincorrere i “nomi”, avere vivai anche in sinergia con società di altre regioni “.

– Signorini le società di categoria superiore dovrebbero aiutare le più piccole. –

  “ Proprio così, occorre ottimizzare la grande visibilità che hanno le categorie professionistiche e dilettantistiche, sarebbe importante poter affermare che una squadra junior è collegata a un team di professionisti o elite/under. Avere le stesse maglie o che assomigliano (addirittura partendo dai giovanissimi)  programma l’attività , avere  agevolazioni per l’acquisto di un certo materiale “.

– Ma intanto nella sua provincia, quella di Pisa una sola squadra juniores. –

“ E’ il frutto della crisi economica e del disinteresse degli ex professionisti della nostra zona. Dove non solo stiamo rischiando con gli juniores ma c’è anche il probabile dissolvimento della categoria esordienti e allievi femminile, e solo il presidente provinciale Spadoni ha cercato e sta cercando di mantenere in provincia le due categorie “.

– Scusi ma cosa c’entrano gli ex professionisti pisani?

“ Il loro disinteresse lo ripeto ha veramente dell’incredibile, si sono rinchiusi nelle loro case, nel loro lavoro dimenticandosi che per portarli al professionismo oltre alle loro doti ci sono stati presidenti e società che hanno rischiato, direttore sportivi che hanno perso giornate di lavoro e la risposta di tutti loro è stata di totale disinteresse e lo ripeto con forza, disinteresse! Alcuni di loro si sono impegnati al massimo con la categoria elite under 23, ma non gli passa per la mente che con una semplice telefonata o conoscenza potrebbero far vivere meglio le società che crescono i nuovi ciclisti e futuri loro emuli”.

– Siamo in conclusione vogliamo fare gli auguri per il 2012. –

“ Grazie, approfitto di questa intervista per fare un grande augurio di un ridente 2012 a tutte le componenti del ciclismo toscano e in particolar modo alle società che si impegnano nelle categorie giovanissimi, esordienti, allievi, dove fanno veramente tanto per tenere alta la qualità e le sorti del ciclismo regionale “.

                                                                                        ANTONIO MANNORI