Ha ricevuto il Frantoio D’Oro dalla famiglia Sardelli
MARTINI UNA LEZIONE DI UMILTA’ CON I SUOI AZZURRI
DOCCIA DI PONTASSIEVE(FI) – Il complimento più bello per Alfredo Martini, che oggi alla Fattoria di Doccia sulla collina che domina la Valdisieve e la Val d’Arno non distante da Pontassieve ha ricevuto il Frantoio D’Oro istituito dalla famiglia Sardelli, sono state le parole di Giovanni Galli. L’ex portiere di calcio della Nazionale azzurra, di Fiorentina, Milan, Napoli, Torino, Parma e Lucchese, quando avevo 9-10 anni aveva provato con la bici da corsa ma visto che finiva spesso a terra e tornava a casa sanguinante, decise di lasciare la bici regalata dal padre, per dedicarsi e con grandissimo successo vista la sua carriera al calcio. Galli ha detto “che nello sport chi guida una squadra viene chiamato mister, trainer, allenatore, coach, nel ciclismo invece gli atleti che ha guidato e tutti in generale lo chiamano Alfredo per identificare questo grande personaggio. Il prof. Pasquale Mennonna, colui che operò Giancarlo Antognoni alla testa dopo il tremendo incidente di gioco allo stadio di Firenze, ha detto di avere imparato da Alfredo Martini una grande umiltà. Sono stati questi due momenti significativi del ritrovo di Doccia per la consegna del primo premio nel 2014 all’uomo simbolo del nostro ciclismo, attorniato da sei ex campioni che ha guidato in Nazionale ma anche in squadra di club come Roberto Poggiali. C’erano l’iridato di Colorado Springs nel 1986, Moreno Argentin, Massimo Ghirotto, Giancarlo Perini, Guido Bontempi, Franco Chioccioli, il sindaco di Pontassieve Marco Mairaghi. Tutti ad applaudire Martini che ha regalato ai presenti un altro dei suoi interventi straordinari. Felicissima la famiglia Sardelli per questo ritrovo, che ha voluto riproporre dopo qualche anno e che ha intenzione di ripetere anche nelle prossime stagioni, assieme a campioni del pedale (lo sport preferito) ma anche ad altri personaggi ed assieme a tanti amici.
Antonio Mannori
LAZZERETTO DI CERRETO GUIDI (FI)
Il “Triangolo delle Bermude” è più solo. Quella zona, Stabbia, Lamporecchio, Larciano, popolata da tantissimi appassionati del ciclismo tra le province di Firenze e Pistoia, che Lui, geniale, estroso, intuitivo, irresistibile aveva coniato con quel nome, lo ha perso per sempre. Se ne è andato in punta di piedi, in piena notte all’inizio del 27 dicembre, Stefano Benvenuti che nel ciclismo ha avuto tanti ruoli. Ottimo corridore da dilettante, vincitore di numerose gare, poi dirigente di società, organizzatore infaticabile assieme agli amici del Trofeo Tandem, che dal 1987 per un quarto di secolo ha accompagnato le vicende del ciclismo toscano. Ma è stato anche dirigente della Federazione Ciclistica Italiana come consigliere nazionale e prima ancora quale componente il settore tecnico della Lega Professionisti. Ma ci piace ricordando Stefano scrivere che era amico di tutti, soprattutto dei corridori nessuno escluso e molti dei quali gli chiamava sempre “bambini” perché gli seguiva sino da quando erano piccoli. Era impossibile non volere bene a un personaggio così simpatico, che sapeva svolgere con maestria altri ruoli. Era un cantore del ciclismo, presentatore anche di manifestazioni e non solo sportive, un poeta che sapeva tradurre in versi ed anche in qualche pubblicazione la sua eccezionale bravura unita all’umorismo, alla battuta, allo spirito con il quale sapeva raccontare episodi e fatti. Ha combattuto in silenzio contro il male sempre più inesorabile, ed agli amici che lo hanno sentito prima delle feste di Natale ripeteva che stava combattendo e soffrendo come sono abituati quelli che praticano ciclismo. Stefano Benvenuti seguiva i professionisti come i giovanissimi e gli amatori, seguiva la loro attività con lo stesso entusiasmo. Unanime il cordoglio per questa scomparsa e tante le condoglianze che arrivano in queste ore alla moglie Silvana, alla figlia Martina, ai familiari e parenti. Uniamo anche le nostre, quelle dell’intero movimento ciclistico ad ogni livello perché Stefano Benvenuti manca da oggi veramente a tutti. La salma di Stefano si trova esposta presso la sua abitazione a Lazzeretto di Cerreto Guidi. I funerali si svolgeranno domani sabato alle 15 presso la chiesa di Stabbia di Cerreto Guidi in quel “Triangolo delle Bermude” a Lui tanto caro e dove riposerà per sempre.
Antonio Mannori
FIRENZE – La notizia è ufficiale, importante e significativa. Il nome dell’ex c.t. della nazionale azzurra di ciclismo, Franco Ballerini, morto nel tragico incidente durante il Rally di Larciano il 7 febbraio 2010, sarà sulle maglie di un nuovo team juniores toscano, che avrà la sede sociale a Pistoia e quella operativa a San Baronto, in quanto dietro al progetto che nasce ci sono Angelo Citracca e Luca Scinto già al timone del gruppo professionistico Cycling Yellow Fluo, che ha nella località pistoiese la sua base logistica. La nuova società sarà legata anche alla Fosco Bessi di Calenzano, società fondata nel 1948 e dalla quale arrivano nel team intitolato a Franco Ballerini alcuni atleti che già ne facevano parte nel 2013 ad iniziare dall’azzurro Yuri Colonna, figlio dell’ex professionista Federico. E’ stata una stagione felicissima per la Fosco Bessi con la conquista della maglia tricolore nella prova in linea ad Appiano Gentile dell’aretino Matteo Trippi. La famiglia Ballerini e la moglie Sabrina Ricasoli, ha dato il benestare a questa iniziativa, ed anche la maglia con chiari riferimenti al “Ballero” è stata quasi definita. Sarà una compagine juniores forte di nove atleti, con ambizioni anche in campo nazionale e tra i suoi obbiettivi la conquista della maglia azzurra. Stretti legami per il nuovo team anche con la Polisportiva Milleluci di Casalguidi dalla cui file allievi provengono alcuni atleti, mentre nel programma dei dirigenti figura anche l’organizzazione di una gara per juniores a Firenze con arrivo come il mondiale dello scorso settembre, di fronte al Mandela Forum dove si trova la statua dedicata a Franco Ballerini.
Si parla di coinvolgere in qualità di sponsor in qualche misura anche la Mapei. Direttore sportivi del Team Franco Ballerini saranno i pistoiesi Andrea Bardelli già alla guida della Fosco Bessi juniores quest’anno, e Davide Lenzi che invece ha guidato la squadra allievi della Pol. Milleluci di Casalguidi. Questo l’organico della formazione juniores: Colonna, Camelli, Mossuto, Piccioli, Biondi, Gocaj, Pacini, Filoni, Storri.
Antonio Mannori
AL NOSTRO FIANCO: QUESTI GLI AMICI E COLLABORATORI
SIAMO nonostante tutte le difficoltà del momento in buona compagnia. Al nostro fianco fedeli compagni di viaggio per un anno intero, fino alla cerimonia finale quella splendida e suggestiva della quarantesima edizione svoltasi nella elegante cornice del Meridiana Country Hotel ed al Ristorante Carmagnini del ‘500, e traguardo di assoluto prestigio per il premio Giglio D’Oro. Pedalare con noi d’altra parte è il motto che il Giglio D’Oro ha adottato e che torna di attualità per dire semplicemente grazie a tutti, chiamateli come vi pare, amici, partner, collaboratori, simpatizzanti, sponsor, nel momento finale di un’intensa stagione organizzativa per Saverio Carmagnini ed i suoi collaboratori. Nel mese di settembre la terza edizione di una settimana dedicata al ciclismo e non solo, a chiudere quel progetto triennale lanciato da Saverio Carmagnini e da Roberto Romiti, sostenuti dal quel moto perpetuo che è Marco Cavorso. Sette giorni intensi, con il Convegno Internazionale svoltosi al Meridiana Country Hotel. Un’iniziativa importante, credibile, con ospiti e personaggi, per parlare di alimentazione ma anche di un tema di grande importanza e attualità, la sicurezza per gli atleti durante gli allenamenti e nelle gare.
Infine la pedalata storica sul territorio di Calenzano e la terza edizione della Gran Fondo Giglio D’Oro, manifestazione non agonistica con Francesco Moser, Roberto Poggiali, Enzo Ricciarini, Maurizio Fondriest, lo stesso Saverio Carmagnini e denominata anche Gran Fondo Alfredo Martini. Tutto questo è stato possibile grazie a coloro che hanno creduto nel progetto, che continuano a credere nella serietà del premio Giglio D’Oro e delle varie iniziative ad esso collegate.
Prima di ricordare chi è stato al nostro fianco in questo 2013 ricordiamo le istituzioni, la Regione Toscana, la Provincia di Firenze, Comune di Calenzano, l’Associazione Turistica Calenzano, il CONI, il Gruppo Toscano Giornalisti Sportivi dell’Ussi, la Federazione Ciclistica Italiana ed il Comitato Regionale Toscano, mentre il nostro premio è vicino anche alla Onlus Marina Romoli.
NEL 2013 HANNO PEDALATO CON NOI:
- Ristorante Carmagnini del ‘500
- Meridiana Country Hotel
- Chianti Banca BCC Credito Cooperativo
- Chi-Ma
- Masoni Dolci
- Nencini Sport
- Acqua Panna-S.Pellegrino
- Pissei
- Biscottificio Belli
- Marconi Arredamenti
- Ganzaroli
- Oleificio Sardelli
- Vichi Funghi
- Figli Caramelli Eligio
- Skoda Firenze
- Lunica Ortofrutticola del Mugello
- BS Bicisport
- Tipografia Thomas.
ANTONIO MANNORI

Oggi il premio diventato un punto di riferimento
CICLISMO: CARMAGNINI E BARONI IN BICI – COME NACQUE IL GIGLIO D’ORO
LUNGO le strade del Mugello negli Anni Settanta durante una delle solite uscite in bici, nacque tra due amici, Saverio Carmagnini ed il compianto Vasco Baroni, l’idea di allestire un incontro, un appuntamento, una manifestazione, che potesse continuare nel tempo. Saverio e Vasco, trovarono l’entusiasmo di un altro grande del ciclismo toscano, Gastone Nencini, di quello che sarebbe diventato un simbolo di questo sport, Alfredo Martini, di due fiorentini, il direttore sportivo Waldemaro Bartolozzi, ed il noto organizzatore Ademaro Taddei, del Gruppo Toscano Giornalisti sportivi con Franco Calamai, per concludere con il patrocinio delle istituzioni. Nacque così il Giglio D’Oro che oggi con Nibali, Rodriuguez e tanti altri, festeggia i 40 anni, che ha il pregio di essere assegnato in base ai risultati ottenuti in oltre 60 gare del calendario, arricchito da altri significativi riconoscimenti per la maglia rosa, per il campione italiano assoluto su strada, per la rivelazione della stagione. Nel tempo si sono poi aggiunti il Premio Gino Bartali, quello nel ricordo di Franco Ballerini e quello per la categoria juniores. Un vasto universo con tanti campioni premiati come emergenti e più tardi come campioni. Sono sfilati nel locale da Carmagnini del ‘500 a Pontenuovo di Calenzano, dieci iridati, Argentin, Bugno, Cipollini, Fondriest, Gimondi, Moser (primo assoluto con 9 Gigli D’Oro vinti a partire dal primo nel 1974), Saronni, Bettini, e tra gli stranieri per aver vinto il Giro d’Italia, Hinault e Roche. Un premio che ha sempre fatto e continua a fare promozione al ciclismo.
Antonio Mannori