PANORAMICA A 360 GRADI SULL’ATTIVITA’ RIVEDERE IL RUOLO DEI PROCURATORI
Il direttore sportivo più vittorioso dello scorso anno, Luca Scinto della Finauto D’Etoffe, si è nuovamente rituffato con il solito entusiasmo nel proprio lavoro, anzi ad essere sinceri non ha mai staccato, tra contatti, consulenze, test, prime uscite. Ma stavolta parliamo dei problemi del ciclismo dilettanti più che occuparci del suo squadrone che si preannuncia fortissimo anche per il 2007
Come sta in generale l’ambiente.
" Diciamo che 5 o 6 squadre, compresa la nostra, potrebbero tranquillamente fare un calendario Continental. Visto il budget e la qualità dei corridori, potrebbero farsi valere anche tra i professionisti delle categorie minori. Io spesso sono stato critico con l’ambiente, ma l’ho fatto nell’interesse di tutti e non solo per i tornaconti della mia squadra. Gli altri dirigenti, ogni tanto, dovrebbero capirlo".
Vedresti di buon occhio una riforma della categoria.
"Il mio sogno è che la categoria ritorni ad essere divisa in 1^ e 2^ serie, fino ai 26 anni. Vorrei che i corridori di 24-26 anni potessero partecipare al campionato del mondo. Non è detto infatti che a 23 anni un corridore, sia già maturo per il salto. Con il regolamento degli under 23, fai fatica a sistemare tra i professionisti gli elite. Ma il problema, come sempre, è che ci sono troppi interessi".
Il ruolo dei procuratori nel ciclismo giovanile.
"Io non ce l’ho con loro, anche se vanno a prendere ragazzini già a 16 anni, i quali per qualche prodezza particolare compiuta vengono avvicinati a questa età e messi sotto contratto. Mi chiedo cosa ne pensano le famiglie, che insegnamenti traggono. E’ giusto tutelare i campioni, ma bisogna ricordare che una firma non garantisce un futuro sicuro. Diamoci una calmata, facciamo vivere i ragazzi con tranquillità, non assilliamo i talenti nascenti. La Federazione dovrebbe intervenire, ci sono decine di juniores sotto procura, ma che sistema è? Quanti passeranno realmente nei professionisti? Il nostro esempio deve essere Paolo Bettini: non ha un procuratore, ma al di la di questo ha fatto 4 anni da dilettante. Era uno dei tanti, è passato, ha fatto la gavetta, ha vissuto senza stress le categorie giovanili, e ora è il numero uno al mondo".