IL C.T. DEI RECORDS FRANCO BALLERINI TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO
ANTONIO MANNORI
Con il 2010 sono già dieci gli anni sull’ammiraglia azzurra di Franco Ballerini. Tra un rally e l’altro con l’inseparabile amico Paolo Bettini, questa nostra chiacchierata con il cittì, 45 anni compiuti nello scorso mese di dicembre, che può vantare cinque medaglie d’oro tra mondiali e olimpiadi, tre d’argento ed un bronzo. Una panoramica sul ciclismo che è stato e quello che sarà. Il primo tema naturalmente quello del percorso iridato di Geelong, non distante da Melbourne in Australia, dove nell’ottobre prossimo si svolgerà il mondiale, ma prima il punto su Ballerini pilota di rally.
“Ormai con Paolo formiamo una coppia affiatata, ma c’è ancora da imparare. Uno sport simile al ciclismo quanto al calore degli sportivi soprattutto quando siamo ai ritrovi e alla partenze e questo mi piace “.
Come si presenta il tracciato mondiale in Australia.
“ Né la prima parte di percorso in linea né gli strappi presenti sul circuito, che gli atleti affronteranno undici volte, sono in grado a mio giudizio di selezionare in maniera decisa il gruppo. Le pendenze consistenti, anche se per brevi tratti, possono però consentire di portare all’arrivo solo i velocisti più in forma. Chi attacca in salita sa poi che ci sono altri sei chilometri in piano o leggera discesa per rientrare, prima dell’arrivo. La vera sorpresa potrà venire dal rettilineo di arrivo, che è lungo 700 metri e tutto in leggera salita. Solo chi arriverà in piena forma e avrà gambe e cuore potrà giocarsi la vittoria nella volata finale “.
Nei dettagli come è articolato il percorso iridato.
“ Una prima parte di circa 85 Km sarà in linea, partendo da Melbourne per raggiungere Geelong, senza nemmeno un ponte con lunghi rettilinei, semmai è da tener presente il forte vento che soffia quasi sempre. La prima salita è di un chilometro e duecento metri, con pendenze del 6-7 % nella prima parte, ma più avanti si raggiunge anche il 9 % e proprio prima del culmine il 16 per cento “.
Una specie dei muri che s’incontrano in Belgio.
“ Proprio così mentre la seconda salita presenta alcune curve insidiose che rallenteranno non poco la velocità. Si tratta di un tratto di circa 700 metri con la punta massima del 9/10 %. Dalla sommità al traguardo resteranno sei chilometri ma non sarà vera e propria discesa occorrerà pedalare sempre “.
Si può paragonare questo percorso a qualche altro dove si è svolto già il mondiale negli anni scorsi?
“ Quello che mi pare più vicino come caratteristiche è quello di Salisburgo, anche se in Australia ci sarà una salita in più. Quanto al finale direi invece che assomiglia a quello di Benidorm dove vinse il titolo Gianni Bugno e dove ci si potrà imporre con una volata di forza. Aggiungo che è un tipo di tracciato dove non sarà facile controllare la corsa, si dovranno tenere gli occhi ben aperti in ogni fase della corsa “.
Lasciamo il mondiale per parlare di quello che è successo nell’ultima stagione, anche se ormai lontana e piuttosto deludente per noi.
“ E’ vero è stata una stagione per il nostro ciclismo con pochi squilli, la mancanza di Paolo Bettini si è fatta sentire ma abbiamo dei giovani interessanti, penso a Visconti che è stato molto regolare, al Nibali ammirato al Tour e che sarebbe servito non poco alla nazionale azzurra nelle fasi finali del mondiale vicino a Cunego. E questo mi fa aggiungere che a Mendrisio la nostra squadra sul piano tattico non ha nulla da rimproverarsi e che quando mancavano meno di 5 chilometri al traguardo avevamo l’uomo giusto, ma quello scatto di Cancellara ha fatto saltare tutto, ha mandato in tilt diversi atleti e qualcuno, leggi Cadel Evans, qui è dimostrato il più forte di tutti “.
Il nostro ciclismo è in una fase di transizione.
“ Gli sportivi devono avere un po di pazienza, perché personalmente vedo un buon ricambio generazionale. Oltre a Visconti, Nibali ed agli altri atleti italiani attendo anche i neo professionisti come Balloni e Malori, Ulissi e qualche altro ancora che ha dimostrato ottime doti e mezzi tra gli under 23 “.
Per chiudere sull’ultima stagione qual’è la sua classifica personale.
“ Un plauso particolare lo farei a Lance Armstrong che ha dimostrato grande grinta a carattere. Non avrei immaginato che potesse addirittura salire sul podio al Tour de France dopo un Giro d’Italia durante il quale mi aveva deluso. Detto questo ricorderei un poker di grandi protagonisti Contador, Gilbert, davvero impressionante nel finale di stagione, Cancellara e naturalmente il campione del mondo Evans “.
Evans quest’anno difenderà la maglia iridata in casa sarà il favorito numero uno.
“ Non solo lui certo, quanto ai nostri ci sono diversi atleti ai quali si addice il percorso australiano come Ballan, Pozzato, che mi pare abbia fatto segnare innegabili progressi ed abbia raggiunto una sua dimensione, penso a un Bennati al meglio della condizione, a Visconti, a un velocista giovane come Jacopo Guarnieri, che sta crescendo a vista d’occhio “.
Non ha citato Cunego che per le gare di un giorno è sempre un cliente di tutto rispetto.
“ Il suo eventuale impiego potrà avere un ruolo ben definito in seno alla squadra. Ci penserò durante la stagione e vedremo al momento opportuno quale sarà la condizione degli atleti ”.
Guidare la nazionale è stata ed è davvero una costante e bella esperienza.
“ Un’esperienza per me davvero bella, stimolante ed importante. Mi piace anche il lavoro del gruppo avere costruito uno staff con il quale condividere certi momenti. Spero che ci sia la possibilità di proseguire anche se le risorse economiche a nostra disposizione sono limitate. Vorrei chiudere il mio mandato che scadrà nel 2012 con qualche altra soddisfazione personale e soprattutto per il ciclismo italiano “.
Già e dopo che farà Franco Ballerini.
“ E’ presto per parlare del mio futuro ci sono ancora due stagioni davanti e tante cose possono accadere. Intanto pensiamo a far bene in questo 2010 “.