AVEVA UNO SPRINT BRUCIANTE 

SEANO DI CARMIGNANO(P0) -Se ne è andato Luciano Maggini dopo quel malore che lo aveva colpito alcuni anni or sono e dal quale non si era più ripreso. E’ morto a Seano, il suo paese di nascita e di residenza. Era nato nella località ai piedi del Montyalbano, il 15 maggio del 1925 cinque anni dopo il fratello Sergio, altro ex ciclista, meno brillante di Luciano, ma anch’egli professionista per una decina di anni. Luciano Maggini ai massimi livelli aveva trascorso il periodo dal 1947 al ’57, conquistando 29 vittorie. “ Luciano – dice Alfredo Martini – era dotato di uno sprint bruciante e di grande intraprendenza agonistica, perché sapeva inserirsi nelle fughe, andare all’attacco per poi farsi valere in volata, specie in quelle meno affollate “. Maggini seppe ottenere un bel palmarès ed indossò anche la maglia azzurra, tanto che nel ’49 conquistò il 4° posto, primo degli italiani, nel mondiale di Valkenburg in Olanda, nel giorno del famoso bisticcio fra Coppi e Bartali. Il debutto nei professionisti con la Benotto vincendo il Gp di Nizza e due tappe al Giro d’Italia sui traguardi di Reggio Emilia e Casciana Terme. Per due anni indossò anche la maglia della Wilier Triestina imponendosi nel Giro di Campania ed in quello del Veneto, nella tappa di Parma del Giro d’Italia del ’48, e sempre nella corsa rosa vinse a Sanremo nel 1949, anno che Luciano ricordava sempre con piacere, in quanto aveva avuto anche la possibilità di vincere il primo dei suoi due Gran Premi Industria e Commercio a Prato sotto il diluvio, con strade allagate, decine di cadute, momenti di paura. A Prato sulla pista dell’ippodromo superò allo sprint Logli, Corrieri ed altri atleti tra i quali il fratello Sergio che giunse quinto. Nel 1950 passò alla Taurea, con altre due vittorie di tappa nella corsa rosa (a Brescia e Arezzo) e quella altrettanto prestigiosa nel Giro dell’Emilia. Nel ’51 Maggini indossò la maglia dell’Atala, vinse la tappa di Bologna al Giro, mentre nel 1952 eccolo ancora a segno a Prato nel “Gran Premio” dopo un’edizione con decine di forature, ed un fuga a 9 risolta da Luciano con una magistrale volata. Tra i successi anche la Milano-Torino nel ’53, mentre concluse la serie dei successi con il Giro del Veneto nel 1954. Un bel campione, dotato di una grinta notevole, che dava fastidio a tanti avversari. La salma di Luciano Maggini è esposta presso le cappelle della Misericordia di Poggio a Caiano; i funerali domani giovedì presso la chiesa di Seano alle ore 15. Alla famiglia le espressione del più vivo cordoglio da parte di tutto il movimento ciclistico nazionale.

ANTONIO MANNORI