Non si contano le dichiarazioni e i messaggi di partecipazione e cordoglio che continuano a pervenire sulla tragica scomparsa di Franco Ballerini. Il Presidente del Coni, Giovanni Petrucci, appresa la notizia mentre era in partenza per Vancouver, ha detto: “Sono sgomento. Franco era una persona straordinaria sotto tutti gli aspetti: non era solo un grande ct, era anche un grande amico. E questo non sempre succede tra dirigenti e tecnici. Non solo il mondo del ciclismo, ma tutto lo sport piange ora una grande persona. Di lui ho tanti ricordi, ma un’immagine adesso mi torna incessantemente agli occhi: io che alle Olimpiadi di Atene vengo lanciato in aria da Ballerini dopo la vittoria di Bettini, nel primo giorno di gara dei Giochi”. “Era una grande e bella persona – ha aggiunto il segretario generale del Coni, Raffaele Pagnozzi – con una capacità tecnica straordinaria. Il giorno prima delle gare era capace di prevedere l’andamento della corsa con un’abilità incredibile. Con lui il ciclismo italiano ha ottenuto una serie inavvicinabile di vittorie. Nonostante questo è rimasto sempre umile. Purtroppo, dopo Castagnetti, è un altro grandissimo tecnico che lo sport italiano perde”.
Il Presidente della Fci, Renato Di Rocco, è ancora scosso. Aveva fatto colazione ieri mattina con Ballerini, per poi partecipare al convegno di Salsomaggiore. Ha dichiarato con voce rotta dall’emozione: “È una perdita enorme, un vuoto per noi incolmabile. Ma sarebbe riduttivo pensare a Franco solo come un ct. Era parte integrante del nostro sistema. Era bravo a fare squadra, anche al di fuori del suo ruolo. Ci siamo lasciati ieri, a ridere e scherzare come sempre. Per me era uno di famiglia, era come un figlio. Anche in questo suo hobby, quello del rally, era sempre prudente: del resto era un ragazzo moderato, non mangiava mai tanto, non beveva. E’ stata una fatalità crudele. C’è grande costernazione e senso di smarrimento – ha aggiunto -. Ma il lavoro fatto da lui non finisce: era l’esempio di quei valori che noi cerchiamo. È partito dalle categorie minori ed è diventato un modello per tutti. Grande comunicatore, ci consola, in questo momento di dolore immenso, il fatto che lascia una grande eredità. Il profilo futuro del ciclismo azzurro Franco lo ha già disegnato”.
Il presidente del Consiglio della Regione Toscana e del C.R. Fci, Riccardo Nencini, informato stamani a Prato mentre, insieme ad Alfredo Martini ed altri dirigenti della Federazione ciclistica, festeggiava i 90 anni di Giovanni Corrieri, gregario di Bartali e Coppi, ha detto: “Un lutto senza fine nel cuore di tutti noi. Il mondo del ciclismo, dei suoi atleti, dei suoi dirigenti, dei suoi tifosi, piange Franco Ballerini e lo ricorda con tanto inestinguibile affetto. È morto non solo un amico, un atleta, un uomo che ha onorato lo sport con passione e serietà, ma anche un esempio per tutti. Pochi sanno della sua attività di volontariato, ed è uno dei motivi per cui lo volevamo sempre vicino anche in momenti istituzionalì, come nelle cerimonie di premiazione o di riconoscimento non solo di giovani atleti ma anche in incontri in cui si doveva sottolineare spirito di fraternità, solidarietà, pace. Ora lo piangiamo con tanta tristezza nel cuore e ci sentiamo vicini alla sua famiglia e a tutti quelli che con lui hanno condiviso il suo amore per lo sport e per una vita ricca di valori”.
Il campione olimpico e due volte iridato Paolo Bettini è stato tra i primi, con Alfredo Martini e Luca Scinto, a recarsi all’ospedale di Prato. Avrebbe dovuto partecipare con Ballerini al Rally Ronde di Larciano, ma aveva rinunciato perché impegnato ieri, come organizzatore, del Gran Premio Costa degli Etruschi. “Ho perso un grande amico, anzi un fratello – dice -. Ballerini ha rischiato la vita mille volte in corsa. Correva la Roubaix senza casco, si buttava in discesa sulle strade delle Dolomiti e non ha mai avuto problemi. Il destino lo ha preso ora in un momento di divertimento in cui coltivava la sua passione per i motori. È stato lui ad avvicinarmi al mondo dei rally. Se c’era una cosa a cui Franco teneva era la sicurezza. Mai un azzardo”.